I soci dell'Archivio Storico Lampedusa, gli appassionati, gli sponsor e i generosi volontari che hanno collaborato alla preparazione e contribuito al buon esito della Missione Archeologica del Giugno 2015 realizzata attraverso la convenzione tra la nostra Associazione e la Soprintendenza del Mare attendevano da mesi qualche aggiornamento sui risultati della stessa. Come già ricordato nel corso della missione il personale della Soprintendenza ha filmato e fotografato le strutture sommerse da noi segnalate come tracce di una necropoli preistorica risalente al 4000 A.C.
Abbiamo avuto modo di ottenere conferma circa quanto segue dal prof. Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare della Regione Sicilia:
1. La Soprintendenza del Mare ritiene necessario effettuare un supplemento d'indagine prima di esprimersi sull'origine antropica delle strutture osservate, per le quali rimangono dei dubbi da chiarire.
2. Verrà realizzata una nuova missione esplorativa più breve e mirata che coinvolgerà un esperto geologo subacqueo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con esperienza nei rilievi geologici che spesso accompagnano la moderna archeologia subacquea, questi sarà incaricato di formulare un'opinione circa la morfologia e la genesi geologica dell'ambiente sommerso in cui si trovano le strutture per aiutare a determinarne l'origine antropica o naturale . La data di questa missione non è ancora stata fissata, auspicabilmente dovrebbe essere svolta nel corso dell'anno.
3. Insieme all'analisi geologica si cercherà di prendere visione dei reperti trovati nella necropoli sommersa e consegnati alla Guardia di Finanza da parte di un nostro socio. Tali reperti oggi si trovano presso il deposito della Soprintendenza di Agrigento in via Roma a Lampedusa. Nell'estate 2015 non è stato possibile esaminare tali reperti da parte del personale della Soprintendenza del Mare perché sfortunatamente non era presente sull'isola il custode della chiave di accesso a questo deposito.
Non possiamo che condividere l'approccio prudente e rigoroso della Soprintendenza del Mare e siamo certi che i supplementi d'indagine prossimi venturi aiuteranno a meglio definire la scoperta, confermandola in toto, in parte o anche smentendola se fosse necessario.
Infine, il professor Tusa ci ha comunicato che verrà data la possibilità al nostro socio Diego Ratti di pubblicare un articolo sulla preistoria di Lampedusa sulla prestigiosa rivista scientifica "Sicilia Archeologica" in uscita a giugno. In questo articolo verrà trattata anche la necropoli sommersa dando così modo alla comunità scientifica internazionale di avere maggiori informazioni su questa potenziale scoperta. Si tratterà del primo articolo sulla preistoria di Lampedusa pubblicato su una rivista scientifica dopo oltre 20 anni dall'ultimo. Per la nostra Associazione una bella soddisfazione che premia gli sforzi sostenuti per la valorizzazione del patrimonio archeologico di Lampedusa e la costante azione di divulgazione che da anni porta avanti tra molte difficoltà.
Sarà nostra cura mantenere aggiornato il sito circa i prossimi sviluppi.